Per tutte le sue foto Ruggero Rugarli si affidava alla sua fedele e discreta Leica M3 e, a
partire dagli anni 70, alla reflex R5.
Per confondersi nella folla apprezzava la semplicità dell’obbiettivo da 50 mm e si serviva
di pellicole ad alta sensibilità per evitare l’uso del flash.
Naturalmente le foto sono in bianco e nero e si giovano del magistrale senso della composizione dell’Autore. Ogni cliché é il risultato di un singolo scatto e la precisione dell’inquadratura suscita l’ammirazione degli esperti.
Al momento della stampa dei negativi inoltre, Ruggero Rugarli non riquadrava quasi mai le sue foto.